Il mio stile di vita Green

Finalmente si parla sempre più spesso di migliorare il nostro stile di vita cercando di ridurre gli sprechi e provando a salvare l’irreparabile danno che stiamo facendo al nostro pianeta. Sicuramente è giusto che il progresso vada avanti e che il processo di industrializzazione non si fermi, ma siamo davvero disposti a rovinare la natura per questo? Non credete sia possibile adottare dei piccoli accorgimenti quotidiani che in qualche modo frenino l’inarrestabile declino? Non pensate sia possibile bloccare il surriscaldamento globale con i pericolosi cambiamenti climatici che ne susseguono con dei piccolo gesti quotidiani?

Mi definisco green dalla nascita, ho sempre avuto un amore smisurato per il nostro pianeta e ogni giorno cerco sempre di fare di più per salvaguardare la natura cercando di diffondere questo nuovo modo di vivere. Si, perché si tratta di uno stile di vita che ognuno di noi può decidere di adottare.

Le catastrofi ambientali che ogni anno sono sempre più gravi e pericolose, sono solo l’inizio di un processo irreversibile, un giorno i nostri figli vedranno i ghiacciai solo in foto, come qualcosa di misterioso e inspiegabile, qualcosa che è esistito e non ci sarà più.

Ogni giorno ognuno di noi fa qualcosa che permette lo sviluppo sempre più veloce di questo processo di distruzione, basterebbe cambiare le nostre abitudini per bloccare tutto ciò e salvare il pianeta.

Come? Seguo delle piccole nuove abitudini ormai da diversi anni, che possono diventare anche le vostre, e spero che avvenga presto.

Carne. Preferisco la carne bianca alla rossa. Perché? I bovini sono responsabili di circa il 75% delle emissioni di gas ad effetto serra del pianeta. Difatti il bestiame rilascia metano attraverso la masticazione e protossido di azoto con la decomposizione del letame. La produzione di carne bianca, invece, contribuisce solamente a un 25% delle emissioni globali. Una bella differenza. Inoltre in tal modo preferisco seguire un’alimentazione mediterranea fatta di carboidrati e verdura, limitando l’uso della carne. Sano.

Olio di palma. Oggetto di tanti dibattiti per la sua nocività. E’ un olio che costa poco e viene coltivato in Indonesia, dove c’è una delle foreste più importanti e belle del mondo. O meglio c’era, perché qui dolosamente vengono appiccati incendi per fare spazio a piantagioni di olio di palma, ricordandoci che qui la corruzione è un grave problema sociale più di altri stati. Quindi io dico no all’olio di palma, e sto attenta a tutto ciò che acquisto al supermercato.

– Plastica. Evito  di usarla nella maniera più assoluta. Quando possibile preferisco usare barattoli in vetro ad esempio.

Trasporti. Quando possibile evito di usare l’automobile o i mezzi pubblici preferendo una bella passeggiata a ritmo sostenuto. Fa bene all’ambiente e a me, allo spirito e al corpo.

Make up, cura del corpo e detersivi. Acquisto solo prodotti naturali senza parabeni e altre sostanze tossiche che oltre a far ringraziare la mia pelle e il mio olfatto, permette di ridurre l’uso dei derivati del petrolio. Se lo facessimo tutti ci sarebbe un inversione di marcia riducendo drasticamente l’utilizzo dell’oro nero.

Questi sono soltanto quattro dei cambiamenti che ho apportato da qualche anno nella mia vita, quelli più evidenti e che se ognuno di noi facesse apporterebbe un grande aiuto per evitare la distruzione del pianeta.

Piccoli gesti che possono diventare grandi.

Consiglio vivamente la visione di “Before the Flood” uno dei più interessanti e bei documentari sul tema, dove Leonardo Di Caprio, da sempre particolarmente attivo sul campo ambientalista, discute dei cambiamenti climatici con importanti personalità mondiali.

Guarda, prova, ama.