La mafia uccide solo d’estate capitolo 2.

Nel mio articolo precedente ho dimenticato una delle serie TV che più mi ha stupita.

Una brevissima premessa è doverosa.

Adoro Pif, non mi piaceva particolarmente a Le Iene ma l’ho rivalutato tantissimo grazie a un programma televisivo scoperto per caso: Il Testimone. Mai trasmissione fu più giusta per lui. Otto splendide edizioni, viste tutte ovviamente, anche più di una volta. Si tratta di un reportage girato dallo stesso Pierfrancesco Diliberto, alias Pif, con una piccola telecamera che porta con sé in modo da proporre allo spettatore storie attraverso l’obiettivo, il suo occhio. Un programma brillante e divertente, lo trovo geniale, e dura poco, circa 45 minuti,  con interviste a tanti personaggi più o meno famosi, con curiosità da ogni parte del mondo e tanti luoghi da vedere dall’Islanda agli Emirati Arabi, tutti da scoprire. Davvero molto interessante. Consiglio la visione.

Dopo aver visto ogni singola puntata delle otto edizioni e piacendomi molto il suo modo di spiegare e raccontare la mafia, argomento alquanto delicato, non potevo farmi sfuggire il suo primo film al cinema “La mafia uccide solo d’estate”. Approvato, e devo dire che ha superato di gran lunga le mie aspettative. Un tema tanto pesante, importante e difficile da trattare narrato nei dettagli con una naturalezza e posso dire anche “leggerezza ” che mi hanno lasciata piacevolmente colpita.

Qualche anno dopo, nella scia del fenomeno nascita serie TV, nasce anche questa diretta da Luca Ribuoli: “La mafia uccide solo d’estate – La serie”.

Neanche a dirlo: il mio era uno scetticismo cosmico.

Ho letto un libro e poi visto un film, visto un film e poi letto un libro, ma visto un film e poi un serie TV no, sono sempre stata diffidente. Forse non volevo deludere le mie aspettative o forse non ritenevo necessario dover approfondire ulteriormente l’argomento trattato nel film. Come se un film già visto dovesse essere ripreso e ancora sviscerato per trattare i temi in maniera ancora più minuziosa e dettagliata, ciò rischia di risultare noioso ai mie occhi.

Poi la Rai, capitolo a parte. Le serie TV trasmesse su Rai 1, per i miei gusti, sono poco piacevoli. Anche le voci degli attori, seppur bravi, le sento diverse dalla realtà.

Ma nonostante ciò, decido di dare fiducia a Luca Ribuoli e sopratutto mi fido della direzione e interpretazione  di Pif, e inizio la visione.

Realizzazione eccellente e cast di valore. Sono narrate le vicende di una famiglia palermitana comune di fine anni Settanta con la voce di Pif, un fuori campo narrante che impersona vocalmente il piccolo protagonista Salvatore Giammarresi da adulto. Anni caratterizzati da diversi brutali omicidi di mafia, raccontati dal punto di vista innocente di un bambino con un’eleganza disarmante, che solo Pif poteva fare.

Una storia che deve essere raccontata e mai dimenticata.

 

#guardaprovaama