Sicilia: Erice, la città dalle Cento Chiese.

Viaggiare è il mio stile di vita. Programmo quasi quotidianamente la mia prossima avventura, studiando nuove mete, le tradizioni, le “bellezze artistiche” da amare, i cibi da assaggiare. Per me, viaggiare è vita!

Oggi voglio farvi amare un piccolo borgo medievale della Sicilia Occidentale: Erice, anticamente la “Città dalle Cento Chiese”.

Siamo in provincia di Trapani, esattamente sulla vetta del monte Erice 751 m d’altezza, dove è possibile godere di un panorama mozzafiato e respirare un’aria magica, d’altri tempi.

Il nome del borgo proviene da Eryx, personaggio della mitologia greca figlio di Afrodite, e l’argonauta Bute, re di Eryx, ovvero Erice.

Secondo la mitologia greca, avendo una forza straordinaria e un’ottima reputazione come pugile, uccideva chiunque sfidasse. Un giorno Eracle, Ercole per la mitologia romana, passò per la Sicilia con il bestiame di Gerione, fortissimo gigante con tre teste, tre busti e due gambe, ed Eryx decise con coraggio di sfidarlo. In palio vennero messi la mandria di Gerione da un lato e il regno di Eryx. L’incontro purtroppo non finì come si sperava: il re siciliano morì, fu sepolto nel tempio dedicato alla madre Afrodite ad Erice e il suo nome fu dato al monte presso il santuario.

Dopo aver trascorso cinque bellissimi giorni a Favignana ho deciso di salire in cima al monte e trascorrere una notte in questo magico borgo. Quindi ho percorso la strada tortuosa e in salita dalla quale si inizia a godere di un paesaggio incantevole. Personalmente ho deciso di andare in auto, era la mia vacanza on the road, ma è possibile e forse più suggestivo prendere la funivia che parte da Trapani e impiega circa 15 minuti. Soprattutto gli amanti dei panorami in altezza non possono farsi scappare questa opportunità.

Il silenzio, le vie strette e tortuose, la pavimentazione, i cortili decorati, gli archi, le chiese: benvenuti a Erice.

Passeggiare è il modo migliore per scoprirla. E’ possibile godere di scenari unici. Dai punti panoramici si vedono l’immensità della vallata di Valderice, Custonaci, le campagne dell’entroterra da un lato e il golfo di Trapani, le saline, le Isole Egadi dall’altro. Potete immaginare che tramonti mozzafiato.

La pianta del borgo è un triangolo equilatero ai cui vertici ci sono il Castello di Venere, sud-est, la Chiesa matrice, sud-ovest, e al centro nord la chiesta di San Domenico oggi centro di Cultura Scientifica “Ettore Majorana” dove spesso si incontrano studiosi e congressisti provenienti da tutto il mondo per studiare e risolvere i problemi planetari. La conformazione triangolare, rimasta intatta dal Medioevo a oggi, sembra risalga al culto della fecondità, simboleggiato dalla Dea Afrodite.

Un evento da non perdere, tra religione e tradizione, si svolge il Venerdì Santo ed è la Processione dei Misteri, omonimo evento della vicina Trapani in versione ridotta. Si tratta della rievocazione dei momenti della Passione attraverso rappresentazioni sceniche teatrali. Capirete da soli quanto una tradizione del genere in un borgo unico come Erice possa essere suggestiva ed emozionante.

Molto bello anche a Natale con la neve, un presepe d’eccellenza.

Non solo vista ma anche gusto. Moltissimi i ristoranti tra i vicoli stretti e tortuosi dove poter gustare ogni prelibatezza del luogo. E per finire un ottime dolce alla Pasticceria di Maria Grammatico, famosissima, dove assaggiare il dolce tipico: la genovese. Una bontà.

Se avete scelto il tour Sicilia occidentale non potete perdervi questo gioiellino tutto da scoprire.

E’ soltanto da visitare.

  • Guarda: mura ciclopiche; Castello di Venere; quartiere spagnoli; Castello, torri e giardino del Balio; architetture religiose; i palazzi storici.
  • Prova: la genovese alla crema, dolce di pastafrolla ripieno di crema e ricoperto di zucchero a velo.
  • Ama:i vicoli stretti e tortuosi; l’atmosfera medievale; i cortili; i panorami; Erice.